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La quarta edizione della rassegna letteraria Intemporanea, diretta da Pinangelo Marino, presenta un ciclo di incontri con autori e autrici di spicco del mondo della cultura. Con anteprime, conferenze e reading la manifestazione si svolge diffusamente in vari luoghi culturali della città durante tutto il mese di settembre 2022, nell’ambito dell’Estate Fiorentina.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
È consigliata la prenotazione.

Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

Clarice Lispector

Frigo!!!

Premio Campiello

Nicola Lagioia

Edoardo Albinati

Costanza Diquattro

Andrea Pomella

CLARICE LISPECTOR

Lunedì 5 settembre, ore 18
Piazza delle Murate, Firenze

Omaggio in occasione dell’uscita de Il lampadario (Adelphi Edizioni, Milano 2022). Traduzione di Virginia Caporali e Roberto Francavilla.

Interverranno la scrittrice Lisa Ginzburg e la traduttrice Virginia Caporali
Evento in collaborazione con MAD Murate Art District, Caffè Letterario Le Murate.

«Sotto il cielo luminoso il giorno vibrava nell’ultimo momento prima della notte, sui sentieri e sugli alberi il silenzio si addensava pesante d’afa – lei sentiva sulla schiena gli ultimi tiepidi raggi del sole, le nubi gonfie pienamente dorate. Faceva tuttavia un vago freddo, come se provenisse dal bosco in ombra. Guardavano davanti a sé, i corpi affilati – c’era la minaccia di una qualche transizione, nell’aria che respiravano… l’istante seguente avrebbe portato un grido e qualcosa si sarebbe perplessamente distrutto, o la notte lieve avrebbe di colpo ammansito quell’esistenza eccessiva, selvaggia e solitaria. Camminavano svelti. Si sentiva un profumo che allargava il cuore. Le ombre a poco a poco coprivano la strada e quando Daniel spinse il pesante cancello del giardino la notte riposava. Le lucciole aprivano punti lividi nella penombra. Indugiarono un attimo nell’oscurità prima di mescolarsi con chi non sapeva, guardandosi come per l’ultima volta».

Il lampadario (titolo che lo scrittore Lúcio Cardoso, grande amico di Clarice Lispector, giudicava troppo dimesso e che a lei piaceva proprio « per la sua povertà ») è il secondo romanzo di Clarice Lispector, terminato a Napoli nel 1946 e pubblicato lo stesso anno.

Clarice Lispector (1920-1977) è una delle più importanti scrittrici del XX secolo. Nata in Ucraina da una coppia di emigranti russi e naturalizzata brasiliana, Clarice Lispector è stata oggetto di numerosi studi e pubblicazioni.

FRIGO!!!

Martedì 6 settembre, ore 18,30
Manifattura Tabacchi
Via delle Cascine, 35, Firenze

Presentazione della serie podcast dedicata alla storia della gloriosa rivista di fumetti Frigidaire. Interverranno gli autori Nicolò Porcelluzzi, Ivan Carozzi.

Evento in collaborazione con Chora Media e Manifattura Tabacchi.

La rivista Frigidaire nasce il 28 ottobre 1980 ed esce in edicola al prezzo di duemila lire. Il suo primo e unico direttore si chiama Vincenzo Sparagna e insieme a lui ci sono cinque future glorie del fumetto italiano: Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli. I primi due moriranno giovanissimi per overdose, lasciandosi alle spalle una serie di capolavori adorati da un’intera generazione di lettori. Frigidaire non fu una semplice rivista, ma un modo incendiario di vivere e forse l’ultima vera avanguardia del Novecento italiano. Tutti i suoi protagonisti avevano attraversato i folli e turbolenti anni Settanta; con Frigidaire diventarono i massimi interpreti e profeti degli ancora misteriosi anni Ottanta. Oggi Vincenzo Sparagna abita sulle pendici dei Monti Martani, in Umbria, in un luogo rinominato Frigolandia. Con lui sopravvive lo sterminato archivio di Frigidaire. L’esistenza di Frigolandia e del suo archivio, tuttavia, sono in pericolo. Le generazioni che verranno rischiano di perdere un tesoro e una grande lezione di libertà.

Nicolò Porcelluzzi è editor del Tascabile (Treccani), ha scritto per Internazionale e altre riviste online e cartacee. Con Matteo De Giuli ha scritto “MEDUSA. Storie dalla fine del mondo (per come lo conosciamo)” (NERO, 2021). È autore dei podcast “La bomba in testa” e “Stragisti d’Italia” (Storytel 2019, 2020).

Ivan Carozzi ha lavorato per la tv ed è stato autore di programmi come «Le invasioni barbariche», «L’assedio», «Lessico amoroso» e «Dilemmi». È stato caporedattore del mensile di fumetto e cultura Linus, è autore dei libri «Figli delle stelle» (Baldini e Castoldi, 2014), «Macao» (Feltrinelli digital, 2012), «Teneri violenti» (Einaudi Stile Libero, 2016), «L’età della tigre» (Il Saggiatore, 2019) e «Fine lavoro mai» (Eris, 2022). È inoltre autore dei podcast «Rael e i figli delle stelle», «La grande incertezza», dell’audiodocumentario «Sostanza di cose sperate. Voci e storie dal processo 7 aprile» trasmesso su Radio Tre e per Chora Media di «Una specie di tenerezza». Ha scritto per testate on line e off line e ha un blog su Il Post.

PREMIO CAMPIELLO

Venerdì 9 settembre, ore 18
Museo Novecento
Piazza Santa Maria Novella, 10, Firenze

Incontro con il vincitore o la vincitrice della 60a edizione del Premio Campiello (che sarà assegnato il 3 settembre 2022). Evento in collaborazione con Premio Campiello e Museo Novecento.

NICOLA LAGIOIA

Lunedì 12 settembre, ore 18
Cinema La Compagnia
Via Cavour, 50R, Firenze

Evento in collaborazione con Cinema La Compagnia.

Lectio
Perché leggiamo certe storie. Un appassionato elogio della letteratura, da Omero ai giorni nostri.

Nicola Lagioia è uno dei più importanti scrittori italiani. Nel 2015 ha vinto il Premio Strega con il libro La ferocia, pubblicato da Einaudi. Nel 2021 ha pubblicato, sempre per Einaudi, il pluripremiato La città dei vivi, da cui è stata tratta la serie podcast. Dal 2017 è Direttore del Salone internazionale del libro di Torino.

Foto dell’autore di Chiara Pasqualini

EDOARDO ALBINATI

Venerdì 16 settembre, ore 18
Biblioteca delle Oblate (sala Sibilla Aleramo)
Via dell’Oriuolo, 24, Firenze

L’autore presenta Uscire dal mondo (Rizzoli).
Evento in collaborazione con Biblioteca delle Oblate.

Tre storie potentissime e umane che ci parlano di isolamento, in una narrazione che affonda nelle ossessioni del nostro tempo.

È possibile vivere “fuori dal mondo”? Si tratta di un desiderio legittimo o di una condanna? Da una parte vorremmo essere lasciati finalmente in pace, ma al tempo stesso temiamo la solitudine come la peggiore delle infelicità. In queste pagine Edoardo Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online. Un detenuto pazzerello, una ragazza afflitta da una misteriosa malattia, un artista misantropo sono i naufraghi al centro di queste tre novelle: ma a ben vedere, anche i personaggi intorno a loro vivono altrettanto struggenti forme di solitudine da cui cercano di evadere a ogni costo – attraverso l’amore, la cura, la parola, la violenza. Albinati si muove con una scrittura esatta e inarrestabile dentro le ossessioni del nostro tempo, per far emergere sentimenti che riguardano tutti: la paura del giudizio altrui, il febbrile desiderio di essere compresi.

Edoardo Albinati è uno dei più importanti scrittori italiani. Da molti anni lavora come insegnante nel carcere di Rebibbia. Tra i suoi libri: Maggio selvaggio, Orti di guerra, Tuttalpiù muoio (con Filippo Timi), Vita e morte di un ingegnere, Un adulterio, Cuori fanatici, tutti disponibili in BUR, Desideri deviati (Rizzoli, 2020) e Velo pietoso (Rizzoli, 2021). Nel 2016 ha vinto il Premio Strega con La scuola cattolica.

Foto dell’autore di Musacchio e Ianniello.

COSTANZA DIQUATTRO

Martedì 20 settembre, ore 17
BiblioteCaNova Isolotto
Via Chiusi 4/3A, Firenze

L’autrice presenta Arrocco siciliano (Baldini+Castoldi).
Evento in collaborazione con BiblioteCaNova Isolotto.

Antonio Fusco, giovane farmacista napoletano, «con la spocchia dei vincenti, la sufficienza degli arroganti e la flemma dei risoluti», si trasferisce a Ibla dopo la morte del vecchio speziale della cittadina barocca anche se vaghe e confuse restano le motivazioni che lo portano nel Sud della Sicilia. Ben presto Antonio conquista la fiducia della comunità iblea, nonostante la sua debolezza nei confronti delle donne sposate e una sfacciata propensione al gioco d’azzardo. 

Su uno sfondo tutto siciliano, fra tradimenti e pozioni galeniche, si dipana una storia di fiducia e debolezza, paura e coraggio.

Costanza Diquattro dirige il Teatro Donnafugata, piccolo teatro di famiglia. Nel novembre 2019 ha debuttato al teatro Carcano di Milano con il suo primo lavoro teatrale, Barbablù, seguito da Bellini, Wagner e Sinopoli. La flânerie tra genio, mito e musica andato in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania nell’ottobre 2021. Con Baldini+Castoldi ha pubblicato La mia casa di Montalbano (2019), Donnafugata (2020) e Giuditta e il monsù (2021).

ANDREA POMELLA

Venerdì 23 settembre, ore 17
Biblioteca Mario Luzi
Via Ugo Schiff, 8, Firenze

L’autore presenta Il dio disarmato (Einaudi). In collaborazione con Biblioteca Mario Luzi.

Il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e il massacro dei cinque agenti della scorta è l’evento che ha generato la piú grave frattura emotiva, politica e sociale della storia repubblicana. L’attacco dura tre minuti. Tre minuti che, a piú di quarant’anni di distanza, continuano a essere oggetto di ricerche, ricostruzioni e speculazioni. Ma questo, va detto, non è un saggio: qui siamo nel territorio della letteratura. E ogni scrittore, si sa, manipola il tempo, può condensare dieci anni in una frase o dilatare pochi secondi e farli durare quanto vuole, se in quei secondi si nasconde una verità su cui lo sguardo continua a posarsi. Il metodo in un certo senso è quello del realismo traumatico, lo stesso che usava Andy Warhol nelle sue immagini seriali: mettere in scena e replicare per sfiorare la verità. Non la verità storica, ma quella piú sfuggente della percezione individuale e collettiva. Ecco allora alternarsi nella narrazione i testimoni oculari, i brigatisti, i politici, gli uomini della scorta, persino personaggi storici vissuti secoli prima. E l’azione, gli spari, la fuga, il congegno che scatta e che si replica all’infinito, perennemente identico a se stesso, ma che viene osservato ogni volta da una prospettiva diversa. A intersecare i fatti pubblici è il racconto privato delle ultime otto ore di vita di Aldo Moro prima del sequestro. Il dio disarmato è un romanzo senza aggettivi: storico, politico, filosofico, lirico, documentario; nessun termine riesce davvero a definirlo. È un libro che indaga nel profondo le scelte individuali e i disegni del destino, il territorio e lo spazio urbano, la sostanza del tempo, il mormorio segreto della vita di un uomo tra i piú importanti della storia d’Italia, che quando tornava a casa si toglieva di dosso l’aggettivo «politico» per cercare di essere soltanto un uomo.

Andrea Pomella è nato a Roma nel 1973. Ha pubblicato per Einaudi L’uomo che trema (2018, Premio Napoli 2019 e Premio Wondy 2020) e I colpevoli (2020). Ha scritto anche Il soldato bianco (Aracne 2008), 10 modi per imparare a essere poveri ma felici (Laurana 2012), La misura del danno (Fernandel 2013) e Anni luce (add 2018). Scrive su «doppiozero» e «minima&moralia» e insegna scrittura autobiografica alla Scuola del Libro di Roma.